Reddito di cittadinanza: cos’è e come ottenerlo
Magari non ha abolito la povertà, com’era stato annunciato in fase di presentazione, ma il reddito di cittadinanza rimane uno degli strumenti – forse il principale – con cui lo Stato supporta persone e famiglie che versano in uno stato di difficoltà economica: oltre un milione di famiglie lo hanno già chiesto e ottenuto (attenzione, per il rinnovo bisogna presentare l’ISEE entro il 31 gennaio). D’altronde, come rilevato dai recenti dati Istat, in Italia più di 5 milioni di italiani vivono in una condizione di povertà assoluta, per un totale di circa 1 milione e 700 mila famiglie.
Il Reddito o Pensione di cittadinanza è un sussidio economico di contrasto alla povertà introdotto nel 2019 in sostituzione del reddito di inclusione, erogato per diciotto mesi (prorogabili per la stessa durata) dall’INPS a mezzo di ricarica di una carta di pagamento elettronica denominata “Carta RdC”, rilasciata da Poste Italiane. Il reddito familiare viene integrato mensilmente di una certa somma, sufficiente per far fronte alle spese di prima necessità, pagare le bollette di luce e gas e, se presenti, il contratto di affitto o la rata del mutuo.
Ai cittadini, in cambio del sussidio mensile, si richiede però la ricerca assidua di un’occupazione, assieme alla frequenza di corsi di formazione e al lavoro a favore del proprio Comune di residenza. Sono esclusi dalle attività di politica attiva del lavoro le persone con disabilità (che possono però beneficiare del collocamento mirato), i pensionati, gli over 65 e gli studenti.
Il Reddito spetta ai cittadini italiani, comunitari o in possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia da almeno 10 anni (di cui gli ultimi due in maniera continuativa) inseriti in un nucleo familiare che rispetta i seguenti requisiti:
- ISEE inferiore a 9.360,00 euro;
- Patrimonio immobiliare (esclusa la casa di abitazione) inferiore a 30 mila euro;
- Patrimonio mobiliare inferiore a 6 mila euro, incrementato in funzione del numero dei componenti;
- Reddito familiare inferiore a 6 mila euro, variabile in ragione del numero dei componenti;
- Assenza di autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la domanda, nonché autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc e motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc (immatricolati nei due anni antecedenti);
- Assenza di navi e imbarcazioni da diporto.
Simile al Reddito di cittadinanza, ma con importi differenti, c’è la Pensione di cittadinanza che invece spetta ai nuclei familiari composti solamente da over 67 oppure da almeno un over 67 e da altri componenti in stato di disabilità grave o non autosufficienti (indipendentemente dall’età).
Il Reddito e la Pensione di cittadinanza ammontano a un massimo di 780 euro mensili per ogni persona adulta senza reddito, con un mutuo o l’affitto a carico; per chi ha delle entrate, integrano gli importi percepiti sino ad arrivare al sussidio spettante calcolato.
Nello specifico, l’importo del Reddito di cittadinanza è determinato da due quote:
- la prima quota ammonta a una soglia massima pari a 6mila euro annui, cioè arriva a un massimo di 500 euro al mese (630 euro al mese, 7.560 euro annui nel caso di Pensione di cittadinanza) per il singolo componente del nucleo familiare; in presenza di più componenti si può arrivare a massimo 12.600 euro, cioè a 1.050 euro al mese (1.323 euro al mese, 15.876 euro annui per la Pensione); se nel nucleo sono presenti disabili gravi o non autosufficienti, la quota base del Reddito di cittadinanza può arrivare a 1.100 euro mensili (la quota base della Pensione di cittadinanza a 1.386 euro mensili);
- la seconda quota del reddito è riconosciuta alle famiglie che pagano l’affitto dell’abitazione, ed è pari al canone annuo previsto dal contratto di affitto, sino a un massimo di 3.360 euro all’anno, 280 euro al mese (150 euro al mese, 1.800 euro annui per chi percepisce la Pensione di cittadinanza);
- nel caso di famiglie residenti in abitazioni di proprietà, per il cui acquisto o per la cui costruzione sia stato stipulato un contratto di mutuo da un componente della famiglia, la seconda quota è pari alla rata del mutuo, fino a un massimo di 150 euro al mese, 1.800 euro annui.
In ogni caso, il beneficio economico non può essere inferiore a 480 euro annui (40 euro al mese), ma non può superare la soglia di 9.360 euro annui (780 euro al mese) nel caso di nucleo familiare con un solo componente, ridotta del valore del reddito familiare. La misura massima in caso di più componenti può arrivare, in teoria, a 19.656 euro annui, 1.638 euro mensili; in concreto, la soglia massima arriva a 1.330 euro mensili per il Reddito di cittadinanza (1380 per le famiglie numerose con disabili gravi o non autosufficienti) e a 1.473 euro mensili per la Pensione di cittadinanza (1536 per le famiglie numerose con disabili gravi o non autosufficienti).