Bonus mobili, dal 2024 la soglia massima di spesa scenderà a 5 mila euro: cosa sapere
Il bonus mobili dovrà scendere: era infatti già previsto che nel 2024 passasse da 8 mila a 5 mila euro. Per avere quindi le attuali detrazioni per l’acquisto di elettrodomestici e arredi per la casa c’è tempo fino a dicembre. Il bonus mobili dovrebbe esaurirsi a fine 2024, anno in cui – nel caso in cui non si presentino novità – l’agevolazione dovrebbe interrompersi.
È importante specificare che si può usufruire della detrazione Irpef del 50% (per un massimo di 8 mila euro per il 2023 e di 5 mila euro per il 2024) per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio. La condizione resta imprescindibile e non è vincolata all’importo delle spese sostenute. La detrazione verrà poi ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Il bonus spetterà a chi sostiene anche le spese per ristrutturare l’immobile, a chi ha scelto di cedere il credito o lo sconto in fattura, con la detrazione ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che lo eroga paghi il corrispettivo con le stesse modalità.
Quali mobili si possono comprare con la detrazione? Sono ammessi letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, oltre a materassi e apparecchi di illuminazione. Non sono invece ammessi gli acquisti di porte, pavimentazioni (come il parquet), tende e tendaggi.
La detrazione permette anche l’acquisto di grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore classe A per i forni; alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie; alla classe F per i frigoriferi e i congelatori; per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica.
La detrazione può essere applicata se i pagamenti sono stati effettuati con bonifico o carta di debito o credito. Per quanto riguarda i bonifici non è necessario utilizzare quello, soggetto a ritenuta, di banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia. Come anticipato, sono accettati anche i finanziamenti a rate, a condizione che la società che lo eroga paghi il corrispettivo con le stesse modalità e il contribuente ne abbia una copia. Va ricordato come non vengono accettati pagamenti con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Va ricordato come sia assolutamente importante conservare alcuni documenti, come l’attestazione del pagamento (ossia la ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente); le fatture di acquisto dei beni, riportanti natura, qualità e la quantità di beni e servizi acquisiti e, infine, lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente, con indicazione dei beni acquistati.
Fonte: www.tg24.sky.it