Fondo per la morosità incolpevole: cos’è e come funziona
La manovra finanziaria 2021 ha incrementato il fondo per le morosità incolpevoli di 50 milioni di euro per il 2021: gli inquilini morosi che, senza colpa, non riusciranno a pagare l’affitto potranno contare quindi su questo aiuto.
Il fondo per le morosità incolpevoli è stato istituito nel 2013 presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per essere destinato, come dice il nome stesso del fondo, a quegli inquilini che, senza colpa, non riescono a fare fronte alle spese per i canoni di locazioni. Le risorse, distribuite su base regionale, vengono utilizzate dai Comuni ad alta tensione abitativa: è qui che devono rivolgersi i cittadini.
MOROSITA’ INCOLPEVOLE, C0S’E’ E COME FUNZIONA
La morosità incolpevole, istituto di recente creazione legislativa, è definita “situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare”.
Più precisamente, tale situazione è riscontrabile in caso di:
- perdita di lavoro per licenziamento;
- accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;
- cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale;
- mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
- cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;
- malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.
L’inquilino che, per le cause sopra citate, non può più pagare l’affitto, si trova in condizione di morosità incolpevole: qualora gli sia stato notificato un atto di intimazione di sfratto per morosità, potrà richiedere l’intervento dello Stato (fino ad un massimo di 8.000 euro).
Ci sono alcune condizioni: il contratto di locazione ad uso abitativo deve essere regolarmente registrato, l’inquilino deve risiedere nell’alloggio da almeno un anno, non avere altre abitazioni di proprietà o in uso nella provincia di residenza e rispettare i parametri ISE/ISEE previsti dal decreto (ISE: 35.000 euro; ISEE: 26.000 euro). La presenza nel nucleo familiare di componenti ultrasettantenni, minori, invalidi o bisognosi di assistenza costituisce criterio preferenziale per la concessione del contributo.