Ristrutturazione della casa con i bonus, quali incentivi considerare

Se il futuro del superbonus sembra incerto, intervenire sul proprio immobile beneficiando delle agevolazioni fiscali è possibile. Tutto dipende dal tipo di lavori che si vogliono eseguire e dalle finalità che si desiderano raggiungere. Ad oggi, infatti, ci sono diversi incentivi la cui scadenza non è imminente. E, pur non essendo a costo zero, permettono di affrontare le spese di ristrutturazione e di efficientamento (ma non solo) con un buon risparmio. Vediamo dunque come affrontare la ristrutturazione della casa con i bonus.

Superbonus 90 per cento nel 2023

Per chi ha deciso di avviare i lavori dal 1° gennaio 2023 e non ha presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022, l’aliquota del superbonus è scesa al 90 per cento. Nello specifico, l’articolo 9 del decreto Aiuti quater ha modificato l’articolo 119 del decreto Rilancio, stabilendo che per gli interventi avviati a partire dal 1° gennaio 2023 su unità immobiliari dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di un’attività d’impresa, arti e professioni, il superbonus spetta nella misura del 90 per cento delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.

Il futuro di questa agevolazione è però molto incerto. Per capire come cambierà la detrazione introdotta dal decreto Rilancio bisogna attendere la prossima legge di Bilancio, ma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non ha nascosto il suo giudizio negativo. Ecco perché è interessante capire come poter procedere alla ristrutturazione della casa con gli altri bonus attivi.

Bonus ristrutturazione 2023, cosa comprende

Se si vogliono affrontare lavori sul proprio immobile con interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia si può beneficiare del bonus ristrutturazione 2023. Ad oggi, è possibile detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

Rientrano nella manutenzione straordinaria gli interventi di installazione di ascensori e scale di sicurezza, realizzazione e miglioramento dei servizi igienici, sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso, rifacimento di scale e rampe, interventi finalizzati al risparmio energetico, recinzione dell’area privata, costruzione di scale interne; nel restauro e risanamento conservativo rientrano gli interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado, l’adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti, l’apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali; nella ristrutturazione edilizia rientrano la demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente, la modifica della facciata, la realizzazione di una mansarda o di un balcone, la trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda, l’apertura di nuove porte e finestre, la costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.

Il bonus ristrutturazione 2023 deve essere ripartito in dieci quote annuali di pari importo. L’agevolazione è rivolta ai contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese di ristrutturazione. In particolare, a poter beneficiare dell’agevolazione sono i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento, i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili, gli inquilini, il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado), il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016).

Ristrutturazione edilizia con il bonus al 65%

La ristrutturazione edilizia con il bonus al 65%, secondo quanto attualmente previsto, è possibile per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024. Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, per la maggior parte degli interventi che rientrano nell’ecobonus la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%. Il beneficio consiste in una detrazione dall’Irpef o dall’Ires, da ripartire in dieci rate annuali di pari importo, la cui entità varia a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e dell’anno in cui lo stesso è stato effettuato. Gli interventi devono essere eseguiti su unità immobiliari e su edifici o parti di edifici esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale, merce o patrimoniali.

L’Agenzia delle Entrate ha inoltre spiegato che per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, sono previste regole e misure diverse. Quando si ottengono determinati indici di prestazione energetica, si può usufruire di detrazioni più elevate (al 70% o al 75%), da calcolare su un ammontare complessivo non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è prevista una detrazione pari all’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, o una detrazione pari all’85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori. Il beneficio, in questi casi, deve essere calcolato su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

Bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche consiste in una detrazione fiscale del 75% per i lavori di eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti. In base all’ultima proroga, l’agevolazione resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025. La detrazione prevista per il bonus barriere architettoniche deve essere ripartita in cinque rate annuali di pari importo. Possono beneficiare del bonus barriere architettoniche persone fisiche, condomìni o imprese.

Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, rientrano nell’agevolazione legata alla ristrutturazione edilizia le spese sostenute per ascensori e montacarichi, per elevatori esterni all’abitazione, per la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, e quelle per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave.

La normativa di riferimento prevede i seguenti tetti di spesa che danno diritto all’agevolazione prevista dal bonus barriere architettoniche:

  • 50mila euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da 2 a 8 unità immobiliari;
  • 30mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di 8 unità immobiliari.

Bonus mobili con ristrutturazione edilizia

Se l’immobile è oggetto di ristrutturazione, è poi possibile beneficiare del bonus mobili, che è una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. La detrazione deve essere calcolata su un importo massimo di 8.000 euro per il 2023 e di 5.000 euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Ma chi può beneficiare del bonus mobili? La detrazione è possibile per chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi (di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori) e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.

Bonus verde, cosa comprende

Dall’interno all’esterno. Per chi, infine, vuole sistemare a verde le aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzare pozzi o coperture a verde e di giardini pensili, c’è il bonus verde. L’agevolazione è stata prorogata al 2024. Si tratta, nello specifico, di una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute che deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo e calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.

Fonte: www.idealista.it, articolo di Stefania Giudice

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